Valutazione dell'impatto economico
Esistono due principali metodologie per quantificare l'impatto economico: la prima fa riferimento al costo di produzione, la seconda al prezzo di mercato dei beni.
Nel primo caso il valore di un bene è proporzionato alle risorse necessarie a produrlo. Pertanto, l’impatto economico potrebbe essere stimato come “il valore che si perde con lo spreco”, utilizzando come criterio di calcolo i costi sostenuti per ottenere i singoli beni.
Nel secondo caso il valore di un bene non dipende dal costo di produzione, ma dalla sua utilità, rappresentata dal prezzo che si forma sul mercato. Pertanto, l’impatto economico dello spreco potrebbe essere stimato in base al prezzo di mercato dei singoli beni.
A questi si può aggiungere una valutazione basata sulla teoria dell’economia del benessere, che stima lo spreco alimentare come “l’impatto sull’utilità dell’intera società”. Pertanto, nel calcolo si deve tenere presente non solo il prezzo di mercato, ma devono essere considerate anche le esternalità negative prodotte, sommando quindi al prezzo la stima della disponibilità della società a pagare un prezzo per l’impatto ambientale (come avviene, ad esempio, per il sistema di
quantificazione delle emissioni di CO2 messo a punto dall’Unione Europea). Inoltre, considerando che una porzione rilevante di terreno è impiegata in modo meno utile (per produrre alimenti che non vengono consumati) rispetto ad altri modi alternativi, l’impatto economico può essere valutato anche calcolando il costo/opportunità della superficie agricola utilizzata per produrre i beni sprecati.
Esistono due principali metodologie per quantificare l'impatto economico: la prima fa riferimento al costo di produzione, la seconda al prezzo di mercato dei beni.
Nel primo caso il valore di un bene è proporzionato alle risorse necessarie a produrlo. Pertanto, l’impatto economico potrebbe essere stimato come “il valore che si perde con lo spreco”, utilizzando come criterio di calcolo i costi sostenuti per ottenere i singoli beni.
Nel secondo caso il valore di un bene non dipende dal costo di produzione, ma dalla sua utilità, rappresentata dal prezzo che si forma sul mercato. Pertanto, l’impatto economico dello spreco potrebbe essere stimato in base al prezzo di mercato dei singoli beni.
A questi si può aggiungere una valutazione basata sulla teoria dell’economia del benessere, che stima lo spreco alimentare come “l’impatto sull’utilità dell’intera società”. Pertanto, nel calcolo si deve tenere presente non solo il prezzo di mercato, ma devono essere considerate anche le esternalità negative prodotte, sommando quindi al prezzo la stima della disponibilità della società a pagare un prezzo per l’impatto ambientale (come avviene, ad esempio, per il sistema di
quantificazione delle emissioni di CO2 messo a punto dall’Unione Europea). Inoltre, considerando che una porzione rilevante di terreno è impiegata in modo meno utile (per produrre alimenti che non vengono consumati) rispetto ad altri modi alternativi, l’impatto economico può essere valutato anche calcolando il costo/opportunità della superficie agricola utilizzata per produrre i beni sprecati.